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martedì 29 novembre 2011

La tradizione del presepe napoletano


“Ma a te...te piace 'o presepe??" "No. Nun me piace. Voglio 'a zuppa 'e latte” è il tormentone per eccellenza di Natale in casa Cupiello. La mitica frase che Luca ripete più volte al figlio Tommasino che non ne vuole proprio sapere di alzarsi dal letto la mattina della vigilia di Natale.

 Chi non è di Napoli forse non può capire la passione per il presepe che anima il protagonista, anche se a ben vedere il protagonista della commedia è sempre lui: il presepe napoletano, a cui è dedicato uno dei vicoletti più caratteristici della città: la coloratissima stradina di San Gregorio Armeno, dove è possibile ammirare e comprare le statuine dei maestri presepisti napoletani esposte su folkloristiche bancarelle tra “curnicielli” e pulcinella. Accanto alla Madonna e a San Giuseppe non è raro incontrare politici o protagonisti del gossip, chicche imperdibili, frutto dell’estro e della fantasia degli artigiani partenopei.

Del resto se a Milano non è Natale senza panettone, a Napoli non è Natale senza presepe, zampognari e tombola.
A Napoli si comincia a parlare di presepio nel 1025, anche se il clou dell’arte presepiale si ha nel Settecento sotto il regno di Carlo III di Borbone.
I paesi limitrofi hanno attinto a piene mani dalla tradizione presepiale napoletana. Sorrento dedica infatti al presepe napoletano la mostra  “Maestri in mostra: il presepe napoletano” che racchiude alcuni dei migliori maestri presepiali, in esposizione per tutto il periodo natalizio a Villa Fiorentino.

A Natale e a Capodanno Sorrento si veste di un’atmosfera suggestiva che si riversa nelle stradine e nei vicoletti, all’ombra del grande albero di Natale che sovrasta la piazza. Se sei interessato alle offerte Natale e Capodanno a Sorrento, visita la pagina hotel Sorrento centro .